I treni storici sono sicuramente il fenomeno di punta del turismo ferroviario: locomotive a vapore, diesel ed elettriche, le “centoporte” e le carrozze d’epoca, i vagoni dal fascino rétro, i tempi dilatati e insoliti orizzonti fuori dal finestrino: il fascino dei treni ad “altra” velocità conquista sempre di più i viaggiatori attenti alle meraviglie dell’Italia minore, tra borghi e itinerari poco battuti.

Nonostante un’offerta in crescita, tra mille difficoltà e l’importante ruolo di Fondazione FS e Trenitalia, il Italia la programmazione dei treni storici e turistici dovrebbe migliorare, poiché se all’estero si trovano già i calendari strutturati per gli anni a venire. Solo pochi treni sono già previsti per tutto l’anno, una buona parte dei restanti viene pubblicizzata con uno scarso anticipo.

In Puglia al momento non vi sono treni storici, ma l’auspicio, con il concorso di soggetti pubblici e privati interessati è che possano essere presto disponibili per i tanti visitatori e turisti.

Per le caratteristiche geo-fisiche ed ambientali, la dotazione infrastrutturale ed il patrimonio culturale, la Puglia infatti si presenta come una regione ideale per utilizzare al meglio il trasporto ferroviario esistente ad uso turistico e, nello specifico, attivare un’offerta di treni turistici e storici.

Le linee ferroviarie attive, i treni storici e treni turistici possono valorizzare il vasto patrimonio culturale e costituire la dorsale di un’intermodalità che sviluppi la mobilità dolce, in sinergia con:

• i cammini (Via Francigena del Sud, Appia Regina Viarum,ecc.);
• le ciclovie (la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese da Caposele a Leuca);
• i percorsi per il trekking e l’equitazione.